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TSH Alto: cosa sapere e come affrontarlo

Il TSH, noto anche come tireotropina, rappresenta un elemento chiave per il corretto funzionamento della tiroide, un organo dalla forma simile a quella di una farfalla situato nella regione anteriore del collo. Questo ormone, generato dalle cellule presenti nell’ipofisi anteriore, riveste un ruolo fondamentale nella regolazione delle attività tiroidee e, di conseguenza, nell’equilibrio del sistema endocrino.

TSH elevato: Cosa Indica?

Quando i livelli di TSH risultano elevati, ciò costituisce un segnale di possibile disfunzione tiroidea. Questa condizione è frequentemente associata all’insorgenza del gozzo, una patologia caratterizzata dall’ingrandimento della ghiandola tiroidea, visibile come una protuberanza nella zona del collo. In Italia, questa condizione colpisce quasi sei milioni di individui.

L’ipotiroidismo rappresenta una delle principali cause di un elevato TSH. In questa condizione, la tiroide produce una quantità insufficiente di ormoni tiroidei, compromettendo così la regolazione del metabolismo e di altre funzioni vitali. Tuttavia, l’aumento dei livelli di TSH non è esclusivamente legato all’ipotiroidismo. Un malfunzionamento dell’ipofisi, l’organo responsabile della produzione del TSH, può portare a un’eccessiva produzione di questo ormone senza che la tiroide sia direttamente coinvolta.

In molti casi in cui si registra un elevato livello di TSH, è rilevante osservare che i livelli degli ormoni tiroidei FT3 (triiodotironina) e FT4 (tiroxina) possono risultare nella norma o persino bassi. Questo suggerisce che la tiroide potrebbe non rispondere in modo adeguato alla stimolazione del TSH, indicando la presenza di una potenziale problematica di ipotiroidismo primario.

La Diagnosi di un Elevato Livello di TSH

La valutazione dei livelli di TSH si effettua attraverso un semplice prelievo di sangue, solitamente eseguito al mattino a digiuno, sebbene non sia obbligatorio essere a stomaco vuoto. È essenziale comunicare al medico se si sta seguendo una terapia farmacologica, poiché alcuni farmaci possono influenzare i risultati degli esami tiroidei. Ciò consente al medico di valutare attentamente i risultati e considerare eventuali correzioni o terapie necessarie.

Un elevato livello di TSH può indicare la presenza di una serie di disturbi tiroidei ed endocrini, pertanto è fondamentale sottoporsi ad ulteriori esami per identificare la causa sottostante e pianificare un trattamento adeguato. Se viene confermato l’ipotiroidismo, la gestione potrebbe includere la somministrazione di ormoni tiroidei sintetici al fine di compensare la carenza di produzione da parte della tiroide.

 

In generale, il livello di TSH (tireotropina) viene considerato alto quando supera la soglia di 4 mUI/l, ed è spesso associato a diverse condizioni patologiche. 

Va notato che un elevato valore di TSH di solito non si manifesta con sintomi evidenti, a meno che non sia accompagnato da alterazioni nei livelli degli ormoni T3 e T4.

Quando i livelli elevati di TSH si combinano con valori alterati di T3 e T4, i sintomi associati al TSH elevato si sviluppano gradualmente e possono includere:

  • Aumento del peso corporeo.
  • Intolleranza al freddo.
  • Sensazione di stanchezza cronica.
  • Pelle secca.
  • Stipsi.
  • Sensazioni depressive.
  • Irregolarità del ciclo mestruale (nelle donne).
  • Perdita di memoria.

Le Cause dell’Elevato TSH

Una delle principali cause dell’alto TSH è l’ipotiroidismo, una condizione in cui la tiroide produce quantità insufficienti di ormoni tiroidei per il corretto funzionamento del corpo. Tuttavia, un alto TSH può anche derivare da un malfunzionamento dell’ipofisi, l’organo che regola la produzione di TSH.

Nella maggior parte dei casi, un elevato livello di TSH è accompagnato da livelli normali o bassi di FT3 e FT4, gli ormoni tiroidei. Questo suggerisce una ridotta funzione tiroidea che il corpo cerca di compensare aumentando la produzione di TSH.

In sintesi, le cause più comuni dell’alto livello di TSH includono:

Ipotiroidismo: La tiroide non produce sufficienti ormoni tiroidei.
Adenomi dell’ipofisi TSH secernenti: Un’ipofisi disfunzionale produce eccessivamente TSH.
Tumori: Alcuni tumori possono influenzare la funzione tiroidea.
Consumo di droghe: Alcune sostanze possono influenzare i livelli di TSH.
Post menopausa: Le donne in post menopausa possono avere fluttuazioni nei livelli di TSH.
Gravidanza: La gravidanza può influenzare temporaneamente i livelli di TSH.
Farmaci: Alcuni farmaci possono influenzare la funzione tiroidea e i livelli di TSH.

In caso di disfunzioni tiroidee, è importante considerare l’integrazione di nutrienti specifici per favorire il corretto funzionamento della ghiandola tiroidea. Le esigenze possono variare a seconda della condizione della tiroide. Ecco alcune linee guida:

1. Tiroide con Produzione Insufficiente di T4:

Se la tiroide produce una quantità insufficiente di T4, è utile considerare l’integrazione di nutrienti essenziali come iodio, selenio, zinco, tirosina, vitamina B2 e vitamina B6. Questi nutrienti possono contribuire a sostenere la produzione adeguata di T4, un precursore dell’ormone tiroideo T3.

2. Tiroide con Adeguata Produzione di T4 ma Poca Conversione in T3:

Se la tiroide produce una quantità normale di T4 ma questa non si converte in T3 in modo efficace, l’integrazione di selenio può essere considerata. Il selenio è noto per favorire la conversione di T4 in T3, migliorando così l’efficienza dell’ormone tiroideo.

Alimentazione e Livelli Elevati di TSH

Mangiare in modo sano è fondamentale per il benessere generale, e questo vale in particolare per chi ha problemi alla tiroide. L’alimentazione può influenzare l’efficacia dei farmaci tiroidei, quindi è importante fare delle scelte alimentari consapevoli. Alcuni cibi possono interferire con l’assorbimento o il funzionamento dei farmaci tiroidei, pertanto è consigliabile evitarli, specialmente se si è in terapia. Ecco alcuni cibi da evitare:

– Soia: La soia può limitare l’assorbimento della levotiroxina, un farmaco tiroideo comune. Ovviamente se mi segui da un pò, saprai benissimo che i legumi è meglio non mangiarli proprio.

– Alghe Essiccate: Le alghe essiccate possono ostacolare il corretto funzionamento della tiroide in generale, quindi è bene moderarne il consumo.

– Caffè: Il caffè può interferire con l’assorbimento della levotiroxina, quindi è consigliabile consumarlo con moderazione.

– Alcolici: Le bevande alcoliche possono alterare la produzione e l’azione degli ormoni tiroidei, quindi è meglio limitarne l’assunzione.

– Cereali ad Alto Contenuto di Glutine: Alcuni cereali con elevato contenuto di glutine possono rendere difficile l’assorbimento dei farmaci tiroidei, quindi è bene valutare alternative senza glutine. Senza contare che la gliadina, una prolamina del glutine, è la principale responsabile della tiroidite di hashimoto, come anche delle altre patologie autoimmuni.

– Insaccati: Gli insaccati, ricchi di nitriti e altre sostanze chimiche aggiunte, possono essere avversi alla salute della tiroide e si consiglia di consumarli con moderazione o evitarli.

In conclusione, una dieta equilibrata e l’assunzione mirata di nutrienti possono contribuire a sostenere la salute della tiroide.

Nel mio libro, “La Bibbia della Salute” fornisco diversi consigli sulle abitudini alimentari da assumere costantemente e parlo di quanto è importante l’integrazione nella società moderna in cui gli alimenti oramai sono poveri di nutrienti a causa dei metodi di produzione e dei processi di trasformazione delle materie prime. In quest’ottica, anzi ancora di più in caso di TSH alto e di problemi di ormoni tiroidei in ogni caso, integrare multivitaminici che contengano Selenio fra gli altri nutrienti e minerali in cui siamo in deficit è fondamentale.

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