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Morbo di Crohn: Come una corretta integrazione può aiutare

Il Morbo di Crohn, una forma debilitante di malattia infiammatoria intestinale (IBD), continua a sfidare medici e pazienti con la sua complessità e variabilità clinica. Mentre la comprensione dei meccanismi sottostanti e l’evoluzione delle terapie farmacologiche hanno contribuito significativamente alla gestione della patologia, l’attenzione si sta ora spostando verso un approccio più olistico che comprende anche l’integrazione alimentare.

Negli ultimi anni, c’è stato un crescente interesse nella ricerca della correlazione tra dieta e Morbo di Crohn, con particolare enfasi sull’effetto che determinati nutrienti, integratori e regimi alimentari possono avere sulla progressione della malattia e sul benessere generale dei pazienti. Questo articolo si propone di esaminare da vicino questa connessione intricata, esplorando le evidenze scientifiche attuali e offrendo una prospettiva chiara sul ruolo dell’integrazione alimentare nel trattamento e nella gestione del Morbo di Crohn.

Cos'è esattamente il Morbo di Crohn?

Il Morbo di Crohn è una condizione che colpisce l’intestino, causando infiammazione cronica di origine ancora poco chiara, ma influenzata probabilmente da fattori genetici e dalle risposte del sistema immunitario a stimoli ambientali. Questa infiammazione può danneggiare la mucosa intestinale e alterare la composizione del microbiota, l’insieme di batteri, funghi, virus e archei presenti nell’intestino, con possibili conseguenze sul metabolismo e sulla salute complessiva.

Nella malattia di Crohn, si osservano modifiche nella flora batterica, fungina e virale intestinale, che possono favorire la proliferazione di alcuni batteri dannosi mentre riducono la presenza di altri batteri benefici. Ad esempio, potrebbe verificarsi un aumento dei batteri della Candida, potenzialmente dannosi, e una diminuzione di batteri utili come Saccharomyces cerevisiae. Anche i virus che attaccano i batteri potrebbero essere più comuni, soprattutto quelli associati all’infiammazione intestinale. Alcuni tipi di archei, come Methanosphaera stadtmanae, potrebbero essere più abbondanti e contribuire ai problemi di salute.

I farmaci comunemente utilizzati per trattare il Morbo di Crohn e altre patologie infiammatorie intestinali possono influenzare la composizione del microbiota intestinale. Questi farmaci comprendono anti-infiammatori come gli aminosalicilati, immunomodulatori e farmaci biologici. Altri farmaci spesso somministrati insieme ai trattamenti per le malattie intestinali, come antibiotici, antidepressivi, contraccettivi orali, oppioidi e inibitori della pompa protonica, possono anch’essi alterare il microbiota intestinale, aumentando il rischio di sviluppare la malattia o peggiorando i sintomi.

Integrare vitamina D, un valido alleato

L’integrazione di vitamine e nutrienti può svolgere un ruolo significativo nel trattamento e nella gestione del Morbo di Crohn, poiché la condizione compromette la capacità del corpo di assorbire adeguatamente questi elementi essenziali. La malattia può portare a diverse carenze vitaminiche e minerali, tra cui l’anemia dovuta alle perdite di sangue dall’infiammazione intestinale.

Inoltre, l’integrazione costante di vitamina D può essere particolarmente benefica per i pazienti affetti da Morbo di Crohn. La vitamina D svolge un ruolo cruciale nel metabolismo del calcio e nella salute ossea, aspetti che possono essere compromessi dalla patologia. Mantenere livelli ottimali di vitamina D può contribuire a rafforzare le ossa e prevenire la perdita ossea, aiutando così a mitigare i rischi di complicanze legate al sistema scheletrico.

Inoltre, la vitamina D è coinvolta nella regolazione del sistema immunitario e nel controllo dell’infiammazione, entrambi processi rilevanti nel contesto del Morbo di Crohn. La sua carenza cronica è comune tra i pazienti affetti da questa malattia e alcuni studi hanno evidenziato il legame tra bassi livelli di vitamina D e un’infiammazione più marcata nello stomaco e nel colon. Di conseguenza, integrare costantemente la vitamina D nella dieta può contribuire a ridurre i sintomi e migliorare la salute generale del sistema immunitario, offrendo un’ulteriore protezione contro le complicanze legate al Crohn.

In sintesi, l’integrazione di vitamine e nutrienti, inclusa la vitamina D, può svolgere un ruolo importante nel supportare la gestione del Morbo di Crohn, aiutando a compensare le carenze causate dalla malattia e fornendo benefici aggiuntivi per la salute ossea e il sistema immunitario.

Vitamina B12. Sinergica per il Crohn

L’integrazione della Cobalamina (Vitamina B12) è anche sinergica nel trattamento dei problemi connessi al Morbo di Crohn, specialmente per coloro che presentano ileite, che colpisce la parte inferiore dell’intestino tenue dove la vitamina B12 viene assorbita. In questi casi, è consigliabile considerare l’assunzione di integratori di B12 per via orale, iniezioni intramuscolari o spray nasali, a seconda della gravità della condizione.

La vitamina B12 è fondamentale per la produzione di nuove cellule e per il metabolismo dei grassi e delle proteine nel corpo. Protegge inoltre le cellule nervose e contribuisce alla produzione di globuli rossi.

Le carenze di B12 sono comuni nelle persone con Morbo di Crohn, e un semplice esame del sangue può monitorare i livelli di questa vitamina. È possibile aumentare l’assunzione di B12 nella dieta consumando alimenti come carne macinata, salmone e latte. Tuttavia, potrebbe essere necessario integrare la dieta con un supplemento di B12. Alcune persone affette da Morbo di Crohn che presentano carenze gravi di B12 potrebbero necessitare di iniezioni di questa vitamina.

Uno studio del 2019 ha dimostrato che le persone affette da malattia di Crohn hanno riscontrato miglioramenti nei livelli di energia, concentrazione e umore dopo aver ricevuto un’iniezione di vitamina B12. Questo sottolinea ulteriormente l’importanza dell’integrazione di B12 nel trattamento del Morbo di Crohn, poiché può contribuire significativamente al miglioramento della qualità della vita e al benessere generale dei pazienti.

In un percorso dove l’integrazione di nutrienti è fondamentale, specie in situazioni di carenze di assorbimento come nel Crohn, la famiglia di Super Integratori Paleocomplex si eleva a ottima soluzione, sia per i complessi nutrienti presenti, sia per la natura in polvere, che li rende integratori multivitamine e multinutrienti ad elevatissimo assorbimento.

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http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26837598

https://www.healthline.com/health/food-nutrition/benefits-vitamin-d

https://www.healthline.com/nutrition/vitamin-b12-benefits

https://www.healthline.com/nutrition/vitamin-b12-injections

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