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Stress ossidativo e infiammazione: correlazioni con e senza attività sportiva

Nel delicato equilibrio che caratterizza il nostro sistema immunitario, l’equazione tra stress ossidativo e infiammazione riveste un ruolo cruciale. Quando i radicali liberi, piccole molecole reattive che si formano naturalmente nel nostro corpo, superano il livello tollerabile, il nostro sistema immunitario li percepisce come minacce incombenti. In risposta, scatena un’azione infiammatoria con l’obiettivo di eliminarli e ripristinare l’armonia. Tuttavia, quando questa lotta si prolunga nel tempo e si traduce in un persistente stato infiammatorio, noto come infiammazione cronica di basso grado, i rischi per la nostra salute aumentano in modo significativo. Questo articolo esplora il connubio pericoloso tra stress ossidativo e infiammazione, rivelando come questo intricato meccanismo sia alla base di malattie autoimmuni, patologie cardiovascolari e afflizioni gastrointestinali, come le malattie infiammatorie intestinali (IBD). Scopriremo come il nostro corpo si difende e quali misure preventive possiamo adottare per preservare la nostra salute a lungo termine.

Inflammaging: L’Invecchiamento e l’Infiammazione Intrecciati nel Tempo

Il termine “Inflammaging”, coniato nel 2000 dal rinomato immunologo bolognese Dr. Claudio Franceschi, svela un intricato legame tra due concetti apparentemente distanti ma profondamente interconnessi: l’infiammazione cronica di basso grado e l’invecchiamento. Franceschi, nel corso delle sue ricerche, ha osservato che i centenari condividevano un tratto distintivo con i soggetti più giovani: una risposta immunitaria vigorosa e adeguata. Al contrario, coloro che affrontavano malattie legate all’avanzare degli anni, come malattie cardiovascolari, sindrome metabolica, diabete di tipo II, Parkinson, Alzheimer, patologie autoimmuni, cancro e artrosi, mostravano una risposta compromessa del loro sistema immunitario.

 

Il Nostro Sistema Immunitario: La Barriera di Difesa contro le Minacce Esterne

Il nostro sistema immunitario è una formidabile rete di difesa suddivisa in due componenti fondamentali: il sistema immunitario innato e quello adattativo. Per semplificare, possiamo dire che il sistema immunitario innato è il primo a scattare in azione quando siamo esposti a minacce esterne come tossine, microbi o lesioni. Risponde rapidamente con una reazione infiammatoria immediata e, inoltre, avvisa il sistema immunitario adattativo, che è più lento ma altamente specifico e potente.

Il sistema immunitario adattativo, una parte più recente nell’evoluzione, si suddivide a sua volta in due rami: il sistema immunitario umorale, responsabile della produzione di anticorpi specifici, che combatte principalmente contro batteri, parassiti e allergeni; e il sistema immunitario cellulo-mediato, che genera cellule specializzate capaci di distruggere cellule infette da virus o cellule tumorali.

L’espressione “NF-kB” si riferisce a una famiglia di proteine coinvolte nella regolazione della trascrizione del DNA nelle cellule. Queste proteine entrano in gioco in risposta a situazioni di stress, infezione e infiammazione. Di solito, queste proteine risiedono nel citoplasma cellulare, separate dal nucleo da un gruppo di sostanze chiamate “Inibitori di Kappa Beta” (IkB).

Tuttavia, in situazioni stressanti, queste proteine vengono attivate e possono penetrare nel nucleo cellulare, avviando una serie di risposte infiammatorie. Il NF-kB è un regolatore chiave delle reazioni sia del sistema immunitario innato che di quello adattativo.

La perossidazione dei lipidi è un processo in cui i radicali liberi, spesso rilasciati durante situazioni infiammatorie come l’esercizio fisico intenso, danneggiano le membrane cellulari e i grassi circolanti, in particolare il colesterolo, che viene ossidato. Questo processo può innescare la formazione di depositi lipidici che possono evolvere in placche aterosclerotiche, aumentando il rischio di malattie cardiovascolari.

 

Stress Ossidativo nel Contesto dell’Esercizio Fisico: Un Equilibrio Fragile

Lo stress ossidativo riveste un ruolo di fondamentale importanza in numerose condizioni patologiche caratterizzate da processi infiammatori che coinvolgono il sistema cardiovascolare, metabolico e neurodegenerativo, nonché le vie respiratorie (come la sindrome da distress respiratorio acuto, la malattia broncopneumostruttiva cronica e la fibrosi polmonare). Nel tratto respiratorio, i cosiddetti radicali liberi (ROS, RNS e RONS) sono responsabili di danni alle cellule epiteliali e vascolari, del degrado del tessuto connettivo e dell’attivazione di fattori di trascrizione per interleuchine pro-infiammatorie, contribuendo così al processo infiammatorio.

In condizioni normali, quando ci si trova a riposo e in buona salute, le piccole quantità di radicali liberi, che sono prodotti come sottoprodotto del processo di fosforilazione ossidativa responsabile della produzione di energia sotto forma di ATP, svolgono ruoli fisiologici positivi. Questi includono la difesa contro le infezioni, la regolazione metabolica ed enzimatica, la trascrizione genica e l’ottimizzazione della contrazione muscolare. Inoltre, i RONS (Radicali Ossidativi e Reattivi dell’Azoto) partecipano alla trasduzione dei segnali esterni all’interno delle cellule, veicolati da ormoni come l’insulina, fattori di crescita, farmaci o componenti alimentari.

Tuttavia, durante l’esercizio fisico, i livelli di radicali liberi aumentano a causa dell’aumento del consumo di ossigeno e della reazione di ossido-riduzione incompleta (redox). In un individuo sano e ben alimentato, quando l’attività fisica è di intensità moderata, si verifica un modesto aumento temporaneo dei radicali liberi. Tuttavia, durante un’esercitazione estremamente intensa, l’equilibrio tra la produzione di ROS e le difese antiossidanti, sia innate che acquisite attraverso l’alimentazione, viene compromesso, portando allo stress ossidativo. Questo stress implica modifiche chimiche irreversibili nelle cellule e nei loro componenti subcellulari colpiti. Dopo esercizi intensi, le alterazioni nelle vie redox possono perdurare per alcuni giorni.

Lo stress ossidativo correlato all’attività fisica aumenta la fatica e la suscettibilità delle cellule muscolari alle lesioni. Questi danni possono estendersi anche alla matrice extracellulare, coinvolgendo sinovie e tendini, e possono interessare anche piastrine, leucociti ed eritrociti, portando potenzialmente all’emolisi (una condizione chiamata “pseudo-anemia dello sportivo”). Inoltre, lo stress ossidativo può compromettere il sistema immunitario, portando a un’immunosoppressione.

L’Importanza dell’Alimentazione nel Controllo dello Stress Ossidativo

Negli ultimi dieci anni, la ricerca scientifica ha attribuito un’enorme importanza all’alimentazione nel bilanciare le reazioni redox nel nostro organismo. Le calorie che introduciamo con la dieta sono il carburante essenziale per la produzione di energia sotto forma di ATP, e la quantità di calorie ingerite è direttamente legata alla produzione di radicali liberi all’interno delle nostre cellule, soprattutto nei mitocondri.

Alcuni alimenti o additivi possono aumentare il livello di stress ossidativo nel nostro corpo. Questo stress raggiunge il suo apice subito dopo un pasto, soprattutto se quest’ultimo è ricco di grassi o carboidrati. Consumare alimenti ad alto indice glicemico, come zuccheri o farine raffinate, aumenta significativamente la glicemia dopo i pasti. Il glucosio ha la capacità di innalzare i livelli di radicali liberi, che nel caso del diabete possono causare danni ai neuroni e all’endotelio, il rivestimento interno dei vasi sanguigni.

Anche i grassi insaturi, come quelli presenti negli oli di semi, possono generare radicali perossidici altamente reattivi quando vengono esposti ad alte temperature. Questi radicali liberi hanno la capacità di ossidare il colesterolo LDL (Low Density Lipoproteins), causando danni all’endotelio e compromettendo la capacità dei vasi sanguigni di dilatarsi, il che rappresenta l’inizio del processo di aterosclerosi.

Fortunatamente, alcuni componenti alimentari possono contrastare l’azione dei radicali liberi, sia direttamente che attraverso l’azione di enzimi. Queste sostanze benefiche includono vitamine come la A, la C e la E, alcuni minerali come rame, ferro, manganese e selenio, e i polifenoli. Ad esempio, il cioccolato contiene polifenoli speciali chiamati flavanoli, che possono aumentare la concentrazione di ossido nitrico nel sangue, migliorando così la funzione vasodilatatoria. In questo modo, l’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel controllo dello stress ossidativo e nella promozione della salute generale.


Integratori Antiossidanti: Un Alleato nella Lotta contro lo Stress Ossidativo

La prevenzione dello stress ossidativo è cruciale per promuovere una salute ottimale. Uno stile di vita sano, che mira a ridurre al minimo i principali fattori di rischio associati allo stress ossidativo, è il punto di partenza per mantenere il nostro organismo in equilibrio.

Una dieta varia, possibilmente composta da alimenti biologici, è un passo fondamentale per difenderci dai radicali liberi. Alcuni cibi in particolare si distinguono per il loro notevole potere antiossidante, tra cui frutta e verdura colorata, ricca di carotenoidi e polifenoli, spezie, semi oleosi e erbe aromatiche.

Per valutare il potenziale antiossidante degli alimenti, puoi fare riferimento all’indice ORAC (Oxygen Radical Absorbance Capacity). Maggiore è il valore ORAC, maggiore è la capacità antiossidante. Ad esempio, il tè verde ha un punteggio di 1250 per 100 grammi, mentre le noci raggiungono un notevole punteggio di 13.541!

Tuttavia, per chi desidera un apporto antiossidante concentrato e pratico, ci sono gli integratori sinergici che combinano alcuni di questi super-ingredienti. Vitamina C e vitamina E, presenti in alimenti come agrumi, peperoni e kiwi, svolgono un ruolo chiave nella protezione delle cellule dallo stress ossidativo. La vitamina E, ad esempio, è inclusa nell’Astaxantina, un pigmento rosso-rosa appartenente alla famiglia dei carotenoidi che è stato ampiamente studiato per i suoi benefici nell’ambito della ricerca anti-invecchiamento.

Tra i minerali traccia più apprezzati figurano lo zinco e il selenio, che agiscono come cofattori essenziali per gli enzimi che catalizzano le reazioni redox.

Il glutatione, presente in quasi tutte le cellule viventi, rappresenta uno dei nostri più potenti difensori endogeni contro lo stress ossidativo. Poiché i livelli di glutatione tendono a diminuire dopo i 50 anni, potrebbe essere vantaggioso considerare l’assunzione di integratori per ottimizzarne il livello.

Per garantire un apporto ottimale di questi nutrienti antiossidanti, molti ricorrono a complessi multivitaminici come Paleocomplex Revolution ed Elisir, che contengono vitamina C, vitamina E, acido alfa lipoico, zinco, selenio, ubiquinolo, glutatione e astaxantina. Questi integratori rappresentano un prezioso alleato nella battaglia contro lo stress ossidativo, contribuendo a preservare la nostra salute e benessere nel lungo termine.

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