Spedizione gratuita in Italia sopra i 200€ Spedizione garantita in giornata per gli ordini entro le 14:00 BLUE LIGHT BLOCKER AL -15% LAMPADA APOLLO AL -10%

Spedizione gratuita sopra i 200€ Spedizione in giornata entro le 14:00 BLUE LIGHT BLOCKER AL -15% LAMPADA APOLLO AL -10%

Cerca

Selenio

Il Selenio è un oligoelemento utilissimo per il buon funzionamento dell’organismo in generale ed in particolare in chi è affetto da patologie a carico della Tiroide.

Purtroppo oggi le metodiche di coltivazione hanno privato i terreni di questo importante nutriente e negli ultimi anni si è appunto visto un aumento della sua carenza e delle patologie tiroidee.

La forma migliore di selenio da assumere è la forma organica selenio-metionina, quella che chiaramente si trova nel Paleocomplex

In quali alimenti si trova

La principale fonte di selenio per l’uomo è l’alimentazione. Gli alimenti più ricchi di selenio sono:

fegato, pesce, molluschi, crostacei, noci, frutta, vegetali, funghi, riso e carne.

Negli alimenti il selenio può essere presente in tre forme diverse:

  1. forma organica (seleno-metionina): assorbita più rapidamente e trattenuta più a lungo dai tessuti (la forma scelta nel Paleocomplex)
  2. forma inorganica (selenite): dopo l’assorbimento deve subire alcune trasformazioni prima di poter essere utilizzata dall’organismo;
  3. seleno-cisteina.

Perché è così importante?

La presenza di selenio è vitale in quanto questo elemento possiede funzioni di tipo difensivo e regolatorio nel nostro organismo.
Il selenio è fondamentale per il funzionamento di alcuni enzimi, chiamati appunto seleno-proteine, i quali senza questo elemento non sono in grado di funzionare correttamente.
Esistono almeno trenta seleno-proteine ma quelle più importanti possono essere ridotte a tre:

  1. la glutatione-perossidasi: enzima con azione antiossidante, in grado di ridurre gli effetti tossici dei radicali liberi, di ridurre la morte cellulare per apoptosi e di modulare la sintesi della tireoglobulina (TG) e degli ormoni tiroidei (T4, T3);
  2. la iodiotironina deiodinasi: rappresentata da una famiglia di enzimi, noti anche come desiodasi (D1, D2, D3). Ciascuna isoforma ha una differente distribuzione tissutale e determina l’attivazione o l’inattivazione degli ormoni tiroidei a livello dei diversi organi. La presenza di selenio in concentrazione plasmatica sufficiente è fondamentale per il funzionamento di questi enzimi e, conseguentemente, per la produzione di ormone tiroideo attivo (T3).
  3. la tioredoxina reduttasi: ha un’azione ossido-riduttiva per cui protegge dallo stress ossidativo.

Appare evidente come il selenio intervenga nei principali enzimi coinvolti nel metabolismo tiroideo.

Selenio e Tiroide

Non a caso la tiroide è il tessuto umano in cui vi è la più alta concentrazione di selenio ed al suo interno la concentrazione di selenio può rimanere stabile anche per molto tempo, indipendentemente dall’introito dietetico e dalla disponibilità nell’organismo.
Una conferma dello stretto legame fra tiroide e selenio è data dalla tireoperossidasi (TPO), enzima chiave per la sintesi della tireoglobulina e degli ormoni tiroidei.

Dalle reazioni chimiche necessarie per la sintesi degli ormoni tiroidei in cui interviene la tireoperossidasi, tuttavia, si generano dei radicali liberi che sarebbero pericolosi e dannosi se non fosse attivo un sistema di difesa atto a proteggere la cellula tiroidea dal danno ossidativo.

Questo sistema di difesa intra-tiroideo è rappresentato, in larga parte, proprio dall’enzima selenio-dipendente glutatione-perossidasi. Altri studi, inoltre, hanno dimostrato che a bassi livelli ematici di selenio corrisponde un aumento dello stress ossidativo e del danno a livello del tessuto tiroideo, con riduzione della produzione degli ormoni tiroidei e conseguente ipotiroidismo.

Perché è necessario integrare?

Negli ultimi anni si è evidenziata nella popolazione europea una riduzione dell’introito di selenio con la dieta.

Gli alimenti ne sono sempre meno ricchi per motivazioni legate alle modalità di coltura dei campi e questo determina una carenza di selenio con percentuali di deficit variabile nei vari paesi.

E’ probabile, pertanto, che una carenza di selenio possa innescare e mantenere una tiroidite autoimmune in pazienti predisposti allo sviluppo della malattia.
Pertanto la supplementazione di selenio potrebbe avere un grande impatto dato che la tiroidite cronica autoimmune è tra le patologie endocrine più frequenti, interessando circa il 10% della popolazione femminile ed il 2% di quella maschile. Inoltre, la tiroidite autoimmune è in progressivo aumento e rappresenta la causa più frequente di ipotiroidismo (50-80% dei casi).

Selenio e tiroidite autoimmune

Per questo motivo sono stati effettuati diversi studi scientifici per valutare gli effetti della somministrazione di selenio, da solo o associato all’ormone tiroideo (levotiroxina), in diverse disfunzioni tiroidee come: la tiroidite cronica autoimmune, l’ipotiroidismo subclinico, l’ipotiroidismo franco, il morbo di Basedow e le tireopatie in gravidanza.
In generale molti di questi studi dimostrano che nelle tiroiditi autoimmuni la somministrazione di selenio può determinare un significativo calo del titolo anticorpale (anticorpi anti TPO) ed una stabilizzazione del quadro ecografico.

Integrare per prevenire

Risulta probabile che la supplementazione di dosi fisiologiche di selenio possa essere in grado di prevenire il peggioramento della funzione della ghiandola specie nelle tiroiditi autoimmuni. Questi risultati sono spiegabili sulla base di un’azione regolatoria diretta del selenio sul sistema immunitario, come dimostrato da altri studi presenti in letteratura scientifica.
Inoltre, la somministrazione di selenio potrebbe avere un ruolo positivo anche nelle donne con tiroidite autoimmune in gravidanza e nel ridurre il coinvolgimento oculare (oftalmopatia basedowiana) (prenota una visita oculistica) nel pazienti affetti da morbo di Graves.

In conclusione la carenza di selenio può avere un impatto cruciale, soprattutto nel caso di attivazione del sistema immunitario e quando la produzione di ormoni tiroidei è ridotta, come avviene nei casi di tiroidite cronica.
Sembra altresì evidente, sebbene ulteriori studi scientifici siano ancora necessari, che la somministrazione di selenio possa produrre benefici nel caso di tireopatie autoimmuni.

(fonte: https://www.endocrinologiaoggi.it/2011/11/selenio-e-tiroide/)

Non sei ancora iscritto?

Compila e invia il form e sarai iscritto alla newsletter di PALEOCOMPLEX. Non inviamo spam, ma informazioni aggiornate e utili su salute e benessere, oltre alle promozioni riservate agli iscritti per continuare a risparmiare sull’acquisto dei PALEOCOMPLEX!

Condividi l'articolo

Scopri "La Bibbia della Salute"

Di cosa parla il nuovo libro di Lorenzo Zarone?

  • Quali sono i falsi miti della nutrizione
  • Le basi della dieta del benessere
  • I motivi per cui il cibo non è sufficiente ed è necessario integrare
  • Perché è importante il movimento
  • L’importanza di una buona detossificazione
  • L’importanza del riposo notturno

A queste e ad altre domande troverai risposte esaustive all’interno del libro, e sconti esclusivi da utilizzare per l’acquisto dei prodotti dello shop.

Altri articoli

Seguici su

Iscriviti alla newsletter

Inserisci e INVIA la tua email per ricevere un REGALO DI BENVENUTO, i REPORT GRATUITI e rimanere aggiornato sulle promozioni del Paleocomplex. Non riceverai spam ma informazioni utili su benessere e salute. I tuoi dati sono al sicuro e sono trattati in piena conformità alla Legge sulla Privacy n.196/2003.