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Una delle cause maggiori delle malattie croniche che troppo spesso viene sottovalutata

Si sente sempre parlare di cibo e sport nel migliorare il proprio stato di salute. Ed è verissimo…

Mangiare secondo natura evitando i cibi NON idonei all’homo sapiens è sicuramente il primo passo decisivo per conquistare una salute migliore.

Stessa cosa dicasi per l’attività fisica…nessuno potrebbe mai contestare che praticare sport sia salutare, sicuramente lo sport amatoriale o agonistico che sia, sarà sempre meglio dello zapping sul divano o di ore passate a rincoglionirsi sui videogames…

Eppure c’è qualcosa che praticamente facciamo tutti, a cui siamo tutti sottoposti, e che inevitabilmente ha effetti non proprio positivi, per non dire distruttivi, sul nostro stato di salute.

Sto parlando dell’alterazione (nei casi peggiori distruzione) del nostro ritmo circadiano.

Il ritmo circadiano, in cronobiologia e in cronopsicologia, è un ritmo caratterizzato da un periodo di circa 24 ore.

Il termine “circadiano”, coniato da Franz Halberg, viene dal latino circa diem e significa appunto “intorno al giorno”.

Esempio massimo di ritmo circadiano è il ciclo sonno-veglia che per milioni di anni si è settato sul susseguirsi di giorno (sole) e notte.

Se questo ciclo viene interrotto, tanto per fare degli esempi, le piante fioriranno nel momento sbagliato, gli animali non si riprodurranno bene e nell’uomo ci potranno essere problemi più o meno seri.

Facendo l’esempio per noi essere umani, l’anomalia più ovvia sarebbe pensare ad un lavoro su turni. Cioè persone che lavorano fino a tarda notte, o peggio che cominciano a lavorare dopo cena fino alla mattina seguente.

Ed infatti il lavoro su turni è un distruttore del ritmo circadiano. E sapere che ogni cellula del tuo corpo contiene il suo orologio biologico che regola l’attivazione e disattivazione dei geni non è certo una bella notizia.

Chiaro però che non tutti lavorano su turni, quindi perché siamo tutti sottoposti allo sconvolgimento del nostro naturale ciclo di sonno-veglia?

Ecco qui sta il vero problema. Il nostro delicato equilibrio sonno-veglia viene pesantemente alterato ed influenzato dall’illuminazione artificiale, parlo quindi delle luci LED, e di tutti gli apparecchi elettronici come TV, smartphone, tablet che emettono quella che viene definita luce blu.

E se ci pensi, la luce artificiale ha 100-150 anni di storia…direi un periodo molto breve se paragonato ai 2,5 milioni di anni di evoluzione della specie HOMO.

Per milioni di anni ci siamo svegliati grazie alla luce del sole e siamo andati a dormire dopo il tramonto. Ora le luci artificiali hanno cambiato le regole. Siamo svegli fino a tarda notte, e dormiamo sempre di meno.

Sono sufficienti 4 giorni di deprivazione di sonno ( meno di 6 ore a notte) per diminuire drasticamente la tolleranza al glucosio e aumentare la resistenza insulinica.

Ma tutto questo cosa c’entra con le luci artificiali???

L’ orologio circadiano nei mammiferi è collocato nel nucleo soprachiasmatico (SCN), un gruppo definito di cellule situato nell’ipotalamo. La distruzione dell’SCN causa la completa assenza di un regolare ritmo sonno/veglia. L’SCN riceve informazioni sull’illuminazione attraverso gli occhi. La retina degli occhi non contiene solo i “classici” fotorecettori, ma anche cellule gangliari retinali fotosensibili. Queste cellule, che contengono un pigmento chiamato melanopsina, seguono un tragitto chiamato tratto retinoipotalamico, che collega all’SCN. 

Sembra che l’SCN prenda le informazioni sulla durata del giorno dalla retina, le interpreti e le invii alla ghiandola pineale (una struttura delle dimensioni di un pisello situata nella parete posteriore del terzo ventricolo) la quale secerne melatonina in risposta allo stimolo. Il picco di secrezione della melatonina si raggiunge durante la notte.

La melatonina è quel neurotrasmettitore che ci aiuta nell’addormentamento.

In parole povere quindi la melanopsina funziona da sensore dei cambiamenti della luce trasmettendo i segnali all’encefalo, ed è in grado di misurare l’intensità della luce incidente e quindi di comprendere se sia giorno o notte.

E da chi è eccitata di più la melanopsina??? Bingo, lmelanopsina è eccitata più efficacemente dalla luce blu (420-440 nm), si proprio quella che emettono le luci led che utilizzi per illuminare la casa e soprattutto i dispositivi elettronici.

Questo significa che la melanopsina invierà al tuo cervello, anche se sono le 23:00, informazioni errate. Praticamente dirà che è giorno, si anche se sono le 23:00 il tuo cervello penserà che è ancora giorno, quindi dimenticati una adeguata produzione di melatonina, farai fatica ad addormentarti, magari ti sveglierai più stanco del solito, o avrai risvegli notturni, insomma uno schifo.

I problemi di salute che possono essere collegati alla distruzione del ritmo circadiano sono innumerevoli, tra cui:

-depressione

-ansia

-disturbo bipolare

-disturbo da deficit di attenzione e iperattività

-disturbo dello spettro autistico

-disturbo da stress post-traumatico

-obesità

-diabete

-malattie cardiovascolari

-steatosi epatica

Non è sicuramente un bel quadro, che dovrebbe farti capire quanto sia importante dormire bene.

Ecco quindi 3 semplici accorgimenti che possono aiutarti:

1) Eliminare le lampade LED, sostituendole con le lampade comuni a incandescenza

2) Utilizzare su PC e smartphone software per attenuare la luce blu (F.lux e Twilight)

3) Utilizzare occhiali blu blocker dopo le 18:00 per simulare una sorta di tramonto. Grazie a questi occhiali la luce sarà molto attenuata e potrebbe favorire la produzione di melatonina.

Tornerò sicuramente sull’argomento perché credo sia cruciale per un buon mantenimento della salute.

Per ora è tutto, mi raccomando condividi l’articolo per far conoscere a tutti l’influenza negativa sulla salute della luce artificiale ed iscriviti alla newsletter per rimanere sempre aggiornato su tutte le prossime novità (infuocate)…

A presto

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